Una legge – anzi – un decreto dopo l’altro, la trama dei principi costituzionali, l’ossatura della nostra società, cede alle bieche ragioni dell’economia.
I Mercanti del denaro prevalgono ovunque sui Parlamenti. Restiamo senza parola, attoniti, come gli spettatori di una catastrofe, ad osservare ciò che gli occhi non vogliono vedere e la nostra mente rifiuta di credere. Gli europei non stanno vendendo agli sfruttatori i loro corpi, ma i principi fondamentali che animano le loro Costituzioni e lo fanno da spettatori incoscienti i più, ma, tutti, incapaci di difendersi dal nemico più subdolo che si sia mai incontrato: un nemico maligno che ha invaso e ha sottomesso subdolamente le istituzioni.
Nessuno di noi, infatti, vuole ed è psicologicamente preparato a contrastare le nostre Istituzioni. Eravamo accostumati al pensiero: “ciò che è Europa, è bene e fa bene alla democrazia e all’economia”. Invece, attraverso l’Europa, attraverso il fallimento della sua unione politica, in nome dell’affrancazione dal dollaro, si sono affermati i mercanti del denaro e, imponendo una loro moneta di carta, hanno sottomesso i Parlamenti. Subiamo, perciò, l’invasione e la caduta della civiltà europea in modo inarrestabile, sempre più veloce.
Troppe parole per dire ciò che non si vuole, ma si deve subire. Parole al vento di un animo pesante! L’Europa delle patrie è un sogno tramontato. La sovranità del popolo è un’espressione, fatta ridicola.
Scritto da
Mario Donnini, esperto della Costituzione italiana e dei Trattati Europei